
Articoli classificati in 'Cultura'
LA SALVEZZA DELLA GREGIA, UN DEBITO DELL’UE
13 luglio 2015 · Nessun commento

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DERBY IN EUROPA TRA LE DEMOCRAZIE DELL’EUROZONA?
11 luglio 2015 · Nessun commento

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I MIGRANTES (QUESTA VOLTA) AVEVANO LA PELLE BIANCA
8 luglio 2015 · Nessun commento

GOVERNANCE, ADDIO?
6 giugno 2015 · Nessun commento

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GLI IMPRENDITORI DELLA GUERRA FANNO BUONI AFFARI
18 maggio 2015 · Nessun commento

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DOPO IL GIUDICE DI BERLINO, QUELLO DI STRASBURGO
18 maggio 2015 · Nessun commento

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SALARI CONGRUI PER USCIRE DALLA RECESSIONE
15 aprile 2015 · Nessun commento
Aumentare i redditi per agevolare la ripresa. Il ruolo dei sindacati è strategico secondo il Fmi. La riduzione dei salari mette spesso in difficoltà i lavoratori indebitati.

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BEPPE FENOGLIO, PARTIGIANO E SCRITTORE
15 aprile 2015 · Nessun commento
Nell’ottobre del ‘44, Fenoglio partecipa alla liberazione di Alba. Alla fine del conflitto mondiale, si avvicina al socialismo per le dure condizioni dei lavoratori. Abbandona gli studi universitari per dedicarsi alla scrittura.

ROTTURA TRA IL PAPA E IL MOVIMENTO DI COMUNIONE E LIBERAZIONE?
26 marzo 2015 · Nessun commento
Il Papa tuona che il centro della vita non è il carisma ma Gesù e la Chiesa. Il Pontefice ammonisce i ciellini perché non seguano il proprio metodo spirituale. Un movimento avviatosi verso il declino.

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L’ARGENTINO BERGOGLIO, IL PAPA DELLA MISERICORDIA
26 marzo 2015 · Nessun commento
Una vecchia Chiesa e una vecchia Europa destinate a un declino? Bergoglio, italiano dentro e argentino per nascita pone la misericordia al centro della cattolicità. L’omosessualità e’ un serio problema per i cattolici, già risolto dai protestanti.

LA SALVEZZA DEL SUD EUROPA PASSA ATTRAVERSO MARIO DRAGHI
26 marzo 2015 · Nessun commento
I Piigs, i “paria” dei paesi del Nord Europa. La Bce generosa nei confronti delle banche e prudente nei riguardi delle famiglie e delle imprese. La politica europea non snobbi i riflessi della vittoria di Syriza.

GIOTTO E L’ALLUVIONE DI FIRENZE DEL 1333
26 marzo 2015 · Nessun commento
Giotto, a Firenze, commissario per l’emergenza. Il Belpaese medioevale alle prese col fenomeno dell’urbanizzazione del fai da te? Nel 1333 e dintorni forse non sono mancati i soliti ignoti.
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I DUE MONDI DI FRANCO ARMINIO, IRPINO DOC
26 marzo 2015 · Nessun commento
Poeta, scrittore e regista. Si autodefinisce “paesologo”. Mondo fatto di “animali umani”, in cui il poeta trasferisce parte della sua “zoologia interiore”.

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ALEXIS TSIPRAS RESISTERÀ AI FALCHI DEL NORD EUROPA?
25 febbraio 2015 · Nessun commento

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l POPULISMO DI MATTEO RENZI
25 febbraio 2015 · Nessun commento

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“I RICOSTRUTTORI”, DI SCENA NEL TEATRINO DI FORZA ITALIA
25 febbraio 2015 · Nessun commento

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“LE BARUFFE PUGLIESI” DI SCENA NEL TEATRO DI FORZA ITALIA
25 febbraio 2015 · Nessun commento

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IN LIBIA, TANTA DIPLOMAZIA E POLITICA
25 febbraio 2015 · Nessun commento

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A RISCHIO, LA LIBERTÀ DI STAMPA
25 febbraio 2015 · Nessun commento

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LA QUESTIONE E’ GRECA O TEDESCA?
25 febbraio 2015 · Nessun commento

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MARZIANI, IN EUROPA, NON C’È POSTO PER VOI
25 febbraio 2015 · Nessun commento

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I PARLAMENTI NAZIONALI E IL PARLAMENTO EUROPEO AI PIÈ DELLA BCE
25 febbraio 2015 · Nessun commento

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IL MARE NOSTRUM, TEATRO DI TRAGEDIE GRECHE
25 febbraio 2015 · Nessun commento

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NELL’UNIONE EUROPEA, UNO STATO “CICALA” SALVA UNO STATO “FORMICA”
25 febbraio 2015 · Nessun commento

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IL GIUDAISMO MUSCOLARE
25 febbraio 2015 · Nessun commento
Dal giudaismo muscolare alle leggi razziali, l’inferno e’ prenotato. Max Nordau progetta il movimento sportivo ebraico. La prima associazione sportiva ebraica è costituita a Istambul nel 1895.

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La BALENA BIANCA NON SI È MAI SPIAGGIATA
6 febbraio 2015 · Nessun commento
Sergio Mattarella, l’uomo giusto nel momento opportuno? Ministro del governo D’Alema, deputato della Margherita e fondatore del Pd. La sua elezione per una tregua renziana di lungo corso?

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LA GERMANIA SI RIFUGIA IN ANGOLO SOTTO IL PRESSING GRECO
6 febbraio 2015 · Nessun commento
Nella terra mitologica di Valchiria non si sopportano le contestazioni degli altri. La Germania e le sue idee affondano nella fase pragmatica. L’austerità pretesa dal Nord Europa ha ridotto i greci alla fame.

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FERMEZZA GRECA E PUSILLANIMITÀ ITALIANA
6 febbraio 2015 · Nessun commento
L’Istituzione degli Stati Uniti d’Europa cancellerà le disuguaglianze tra i popoli della zona euro. La Troika, l’avaraccio de “L’avaro” di Moliere” in difficoltà. Syriza disponibile al dialogo e non intenzionato a uscire dall’euro.

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MENO BANCHE POPOLARI E PIÙ MERCATO?
6 febbraio 2015 · Nessun commento
Dieci Banche popolari sono ora Spa. Esultano i mercati finanziari e la Borsa di Milano. L”art.77 della Costituzione subisce un attacco immotivato.

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LARGO AI TRASFORMISTI NEL NUOVO “ITALICUM”?
6 febbraio 2015 · Nessun commento
Alle coalizioni piglia tutti della legge Calderoli, subentra l’Omnibus Italicum. L’esordio del partito-ombrello sotto cui tutti cercheranno di ripararsi. E’ una favola che il potere di riscatto scompaia come d’incanto.

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ALEXIS TSIPRAS, POLITICO CORRETTO E CORAGGIOSO
6 febbraio 2015 · Nessun commento
Patti chiari tra Tsipras e l’alleato Anel di destra. Braccio di ferro tra Bruxelles e Tsipras? Mirate politiche Kenesiane per l’intervento pubblico.

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LA GRECIA SFIDA LA TROIKA
6 febbraio 2015 · Nessun commento
Nel ‘53, il debito tedesco da 38.8 miliardi passa a 14,5 miliardi di marchi. Il rimborso e’ affidato alla discrezionalità teutonica. Nell’Europa del Sud, milioni di europei soffrono a causa dell’austerità, imposta dai coalizzati del Nord Europa, che “stanno tutti bene”.
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ALEXIS TSIPRAS E’ GRANDE
6 febbraio 2015 · Nessun commento
La Grecia, vergogna dell’Unione europea. Il leader ellenico Tsipras, deciso a rimanere nell’Eurozona con dignità. Basta con l’austerità economica, immiserimento delle masse del Sud Europa.

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DOPO I GUFI, IL CANGURO DELL’ILLEGALITÀ
6 febbraio 2015 · Nessun commento
In Italia è di moda l’acrobazia parlamentare. Il “fare” innanzi tutto, il “pasticciare” dietro l’angolo. Che sarà del Parlamento italiano?
L’approvazione dell’emendamento “Esposito” equivale all’aver inferto un colpo al nucleo centrale dell’italico sistema parlamentare e rappresenta il classico passaggio procedurale di una cultura machiavellica, appartenente a una classe politica, disposta ad adottare ogni mezzo pur di conseguire il fine. Se si guarda alla sostanza della vicenda appare chiaro la disinvolta strumentalizzazione delle regole parlamentari, tanto è vero che l’emendamento proposto ha avuto come unico scopo quello di impedire la discussione e la votazione sulle proposte dei parlamentari, blindando l’accordo politico, definito in sede extraparlamentare. E’, tra l’altro, l’ultimo tassello di un mosaico costruito per sottrarre autonomia al parlamento, dopo aver forzato le ordinarie procedure di formazione della legge, imponendo alla Commissione Affari Costituzionali di interrompere i propri lavori prima di averli ultimati e prima di poter votare il disegno di legge, passato all’esame dell’Aula senza che fosse stato consentito ai senatori in commissione di pronunciarsi nel merito della riforma. (continua…)
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I 5 STELLE…STANNO A GUARDARE?
6 febbraio 2015 · Nessun commento
Una nuova strategia per uscire dall’isolamento? I parlamentari perorano le quirinarie. Il M5S cambia tabloid?

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MAOMETTO, UN UOMO VENERATO E SANTO
6 febbraio 2015 · Nessun commento
Nell’Islam non si bestemmia. Il Corano non colpisce con misure punitive l’abbandono della religione. La sanzione è decisa solo da Dio nell’Aldila’.

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NELL’ANNO 2015, UN’ALTRA ITALIA?
2 gennaio 2015 · Nessun commento
Serrata e intensa lotta alla corruzione, all’evasione fiscale e al malaffare. La crescita dell’Italia è subordinata al mutamento delle politiche europee e alla fine dell’austerità. Matteo Renzi ricostruisca il tessuto industriale con le sane forze imprenditrici e sociali.
Il punto interrogativo è obbligatorio, perché il 2014, ormai giunto alla fine, si rivela tiranno per le tasche dei cittadini italiani, rese vuote dai vari balzelli imposti dal governo, a causa dell’evasione fiscale e della corruzione, il cui denaro sottratto illegalmente alla collettività finisce nei paradisi fiscali o in istituti bancari compiacenti. Chi governa nutre il progetto di riscrivere la Costituzione, avendo come compagni di viaggio, chi ha in uggia, per motivi imperscrutabili, tutti quei diritti, ritenuti dai padri costituenti il miglior viatico per affrontare un percorso democratico dopo un ventennio travagliato e subissato da lutti e da sofferenze, causati dal secondo conflitto mondiale.
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A BRUXELLES, L’AUSTERITÀ HA MESSO LE RADICI?
2 gennaio 2015 · Nessun commento
Budget finanziario per salvare l’Eurozona. Una politica espansiva è necessaria per non affondare nella depressione economica e nella disoccupazione di massa. L’Ue, se non vuole dissolversi, deve rielaborare la sua architettura giuridica e monetaria.
E’ paradossale che agli Stati membri dell’Ue si chieda, con insistenza, l’austerità e le riforme strutturali in cambio di misure, che dovrebbero bilanciare gli effetti disastrosi del rigore economico, grazie a un piano di investimenti di Juncker, il presidente della commissione europea. Mario Draghi la definisce una piccola manovra e spiega che la moneta unica è parte importante di una realtà politica, a cui dovrebbero seguire i trasferimenti fiscali permanenti, utili per aiutare le aree in difficoltà. Poi aggiunge che è d’uopo riconoscere che i trattati, purtroppo, non li prevedono, per cui è affidato alla finanza il compito di redistribuire, in guisa discrezionale, le risorse all’interno dell’eurozona.
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MATTEO RENZI E LA RIVOLUZIONE COPERNICANA
2 gennaio 2015 · Nessun commento
Il Jobs Act stravolge i diritti dei lavoratori. Licenziare è un gioco da ragazzi. I posti di lavoro, opera di abili prestigiatori?
Il premier chiama in causa la teoria rivoluzionaria di Niccolo’ Copernico per esaltare il Jobs Act, promotore del fatto di permettere al datore di lavoro di togliersi dai piedi il lavoratore con l’osservare, però, l’onere di inventarsi un motivo, inesistente ed economico di natura produttiva ai fini di licenziarlo in tronco e. quindi, senza problemi. Ciò crea per il prestatore d’opera una condizione molto difficile sul piano esistenziale, per cui va a ingrossare la massa dei disoccupati, forse, senza speranza. A questo punto, è doveroso affermare che Renzi e Poletti, assieme ad altri, hanno l’obbligo morale di indicare ove dimora il “sociale” moderno e utile e la metodologia giuridica che sia stata applicata al Jobs Act. Non è un mistero che è dichiarato forfait dai tecnici politici e dai politici, che hanno il dovere morale, sociale e giuridico di garantire i diritti fondamentali dei lavoratori e porre in sicurezza l’art. 18.
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IL M5S PERDE PARLAMENTARI
2 gennaio 2015 · Nessun commento
Il leader del M5S sulla scia di Berlusconi e Bossi? L’esodo dei parlamentari grillini non influisce sulle percentuali di voto, rilevate da istituti privati di statistica. Governare l’Italia è ora difficile, fare “ammuina” è meno greve.
Beppe Grillo fa battute sulle correnti del vecchio e malandato Psi, ma forse sottovaluta o finge di ignorare che venti di burrasca soffiano ora sul suo movimento, che non riesce a interpretare o meglio a metabolizzare e forte del suo consenso non conferisce la debita importanza agli scricchiolii, che si odono all’interno della formazione pentastellata. Sono passati appena una decina di giorni, da quando hanno fatto le valigie i parlamentari: Tommaso Curro’, Giuseppe Vacciano, Ivana Simeoni e Cristian Iannuzzi, quest’ultimi madre e figlio, calati nell’agone della politica dalle parlamentarie mentre erano intenti: la prima nella preparazione dei manicaretti e il secondo nella ricerca di un posto di lavoro.
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IN ITALIA, I POVERI PIÙ POVERI E I RICCHI PIÙ RICCHI PER VOLONTÀ DELLO STATO
2 gennaio 2015 · Nessun commento
Negli anni ‘80, la politica sgrava da oneri fiscali il capitale privato e frena la crescita dei salari. Il capitale privato, debitore insolvente si trasforma per magia in creditore e incassa gli interessi dallo Stato. Dal ‘92, la spesa per gli interessi è la causa dell’enorme indebitamento pubblico italiano.
L’idea che la diseguaglianza offra ai più ricchi, addirittura, l’opportunità di investimenti tali da promuovere la crescita di tutti, fa sorridere e, subito dopo, incavolare parecchio. Poi, si chiede di rinunciare alla giustizia sociale, perché qualche briciola di un generoso epulone potrebbe arrivare anche ai più poveri, il che è opera delle teorie liberiste a cui si ispirano tali concetti, che fanno a pugni con la razionalità e il buon senso. Accade che mentre il pubblico si impoverisce e si indebita, il privato registra un aumento notevole delle proprie ricchezze, da cui sorge l’impellente necessità delle riforme strutturali par far fronte all’ingente debito pubblico, superiore ai 2,200 miliardi di euro invece la ricchezza delle famiglie italiane supera gli 8.700 miliardi di euro.
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L’ANTIPOLITICA SOSTITUIRÀ I PARTITI IDEOLOGICI?
2 gennaio 2015 · Nessun commento
I partiti di opinione non hanno futuro. Bisogna fermare il declino del Paese. La legalità, la trasparenza e la solidarietà di tutti per ripartire.
Il Belpaese comincia ad ammalarsi di questo male oscuro, sin dagli anni “70, perché sia la Dc sia il Psi non si pongono la questione morale alla stregua di Berlinguer del Pci, tanto è vero che scoppiano gli scandali, a cui seguono i malumori dei cittadini e lo sdegno dell’antipolitica. Mani pulite sanziona il decadimento della vita pubblica e il ventennio successivo conferma di essere peggio: il che è avvalorato dalla riforma delle leggi elettorali per il Parlamento e i Comuni, che non migliorano la situazione bensì l’aggravano e non è un caso che dal berlusconismo l’Italia ne esca malconcia.
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IN ITALIA, L’INQUINAMENTO KILLER E LE VITTIME SENZA COLPEVOLI
22 dicembre 2014 · Nessun commento
Leggi severe per chi fa impresa a danno della comunità. Il D.L., in materia penale ambientale, già passato alla Camera, indugia al Senato. Cittadini e comitati locali si mobilitano per impedire l’inquinamento e i danni alla salute.
Scoprire che, nel Belpaese, non esiste il reato di disastro ambientale perché non consente la permanenza del reato finché persistono gli effetti disastrosi sulla salute delle persone e sull’efficacia, purtroppo, distruttiva dell’ambiente. Ne discende che gridare, ora, allo scandalo e all’inadeguatezza dell’attuale legislazione ambientale significa difendere il patrimonio giuridico italiano, tra l’altro, di alto profilo. Quel che più terrorizza è che per l’ambiente “la massima dell’ignorantia legis non escusat “non sarebbe ammessa, perché gli imputati, pur se trattasi di dirigenti anche qualificati, non sanno quel che fanno e, quindi, se ciò corrisponde a verità, dovrebbero essere avviati in luoghi, deputati a correggerli.
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DOV’È FINITA LA ROMA PAPALINA DI PASQUINO?
22 dicembre 2014 · Nessun commento
Le pasquinate potrebbero ancora servire? Ignazio Marino, il sindaco coraggio. Il patto scellerato tra l’amministrazione, il mattone e il trattamento dei rifiuti.
Il Tevere sonnacchioso e il barcarolo che va controcorrente; la battuta romanesca pungente ma divertente; i preti e le suore che affannosamente attraversano la piazza San Pietro; i quartieri popolari che si confondono con le residenze patrizie; il prepotente ma non troppo, tra l’altro, dotato di voce melodiosa e struggente e, infine, Pasquino, una statua parlante che, con “le pasquinate”, castigava gli abusi e la corruzione dei potenti della sua epoca: tutti inghiottiti dal porto delle nebbie? Il popolo romano, comunque, è per metà cinico e per l’altra disincantato, per cui manifesta con facilità il suo stupore ed è disponibile a farsi ingannare dal nuovo ed è, in virtù di ciò, difficile che si trasformi in cittadinanza attiva.
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LA PALLA AL PIEDE DELLA POLITICA ITALIANA
17 dicembre 2014 · Nessun commento
Una svalutazione del lavoro senza precedenti e un mondo finanziario senza regole. Un governo colloquiante solo con il pianeta industriale. Un’Italia, forse, al limite di un’esplosione sociale se non si corre ai ripari?
Non è un mistero che la politica economica del governo Renzi si compiace del capitalismo liberista, replicando, in tal modo, all’avvenuto spostamento, negli anni 60-70, dei redditi a favore del lavoro, e, poi, per l’effetto della minore e peggiore occupazione o dei bassi salari, la quota di reddito assegnata al lavoro è progressivamente diminuita. Nella nuova fase del capitalismo, senza freni inibitori, emergono due elementi: il primo è caratterizzato dalla globalizzazione del mercato del lavoro, che pone in competizione il costo del lavoro delle economie sviluppate con quelle delle economie emergenti.
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IN PERICOLO, IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
17 dicembre 2014 · Nessun commento
Nel settantesimo congresso nazionale, a Ippocrate sarebbero rizzati i capelli, nell’udire la proposta di cancellare i principi deontologici del medico. In questa circostanza si è affermato che il diritto alla salute si compra, violando l’art.32 della Costituzione. I privilegi dei medici però sono intoccabili.
E’ inquietante che nell’assemblea dei medici della mutua si affermi che è impossibile erogare, in forma gratuita, le prestazioni sanitarie a tutti i cittadini e che non si possa porre a carico esclusivo della fiscalità generale l’assistenza sanitaria, per cui sì deve ricorrere a quella mutualistica, dei fondi integrativi, delle assicurazioni private mentre la gratuità e’ a beneficio degli indigenti, di cui, purtroppo, fanno parte fitte schiere di evasori, che pongono il Belpaese in vetta alle classifiche di questo odioso reato fiscale, divenuto anche motivo di vanteria per chi lo perpetra, conscio di danneggiare la collettività e il proprio Paese.
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CHI È CAUSA DEL SUO INGANNO PIANGA SE STESSO
12 dicembre 2014 · Nessun commento
Il pareggio di bilancio entra nella Costituzione tra un parlamento plaudente e un popolo noncurante. Appelli di giuristi democratici rimasti inascoltati. Il raggiungimento del pareggio di bilancio ostacola la corretta politica economica.
Un adagio popolare, appena rivisitato, che ben si attaglia all’italica gente, distratta, impetuosa e in compagnia di una classe politica non sempre all’altezza della situazione ma, piuttosto, protesa a rincorrere gli umori della gente non sempre sorretta e guidata da professionalità di alto profilo, bensì da pseudo capi popolo o affascinanti dicitori molto contigui ai venditori di fumo o aria fritta, che finiscono per avere, in conseguenza del senno di poi, fittizia ragione da vendere al mercato del tutto va per il meglio, adescando con destrezza i creduloni. L’inganno dell’art. 81 arriva puntuale, rappresentato dal principio del pareggio di bilancio che, nel 2012, viene inserito, nella Costituzione italiana, modificando così l’art. 81. Ora quella maggioranza spavalda, per la sua partecipazione bulgara alla votazione, accusa, sotto i colpi della crisi e di qualche ripensamento dell’ultima ora, un vacillare di non poco conto.
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MARIO DRAGHI, IL FUTURO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA?
10 dicembre 2014 · Nessun commento
Virata di Mario Draghi sull’austerità per evitarla. E’ scontro tra Draghi e i falchi tedeschi sulla centralità dei trasferimenti fiscali. Il presidente della Bce, successore di Giorgio Napolitano?
Il presidente della Bce, sino a qualche giorno addietro, è stato fautore di una forma economica pestilenziale: l’austerità, posta in disparte, da Mario Draghi con una dichiarazione, in cui egli ritiene che il successo dell’unione monetaria dipende dalla condivisione di una moneta unica e da un’equivalente unione politica. Continua, asserendo che, all’interno dell’euro zona, bisogna soffermarsi sull’integrazione finanziaria per migliorare la condivisione del rischio privato e “propone di conferire alla finanza l’onere di riequilibrare e di redistribuire le risorse nell’ambito dell’Ue”.
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ER CUPPOLONE ROMANO
10 dicembre 2014 · Nessun commento
In Italia, la politica sempre più affarista e losca. In tempi dì aspro conflitto sociale, gli imprenditori celebrati come eroi. Con l’abolizione del finanziamento pubblico, i poteri occulti decidono la classe politica dominante.
Roma, caput mundi, non sfugge all’insidia della coppola siciliana e rimane politicamente invischiata in una vicenda dai pesanti risvolti penali, in cui a essere danneggiati sono i cittadini del Belpaese da un canto e dall’altro gli ultimi della scala sociale come i poveri, i detenuti, gli immigrati e i senzatetto. La politica degenerativa viene da lontano perché, nel periodo sia preunitario sia post unitario, la ricchezza si concentra, alla stregua di oggi, nelle mani di pochi e gli scandali, invece, balzano numerosi all’attenzione dell’esterrefatta opinione pubblica.
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NON C’È NORD SENZA SUD
10 dicembre 2014 · Nessun commento
La crisi spinge il Nord verso il Sud per brame elettorali? Il Nord non è più il primo della classe. La ripartenza del Belpaese dipende da una politica che risollevi sia il Nord sia il Sud.
Un luogo comune che comincia a perdere colpi per la faziosità palesata, con troppa saccenteria, dal Nord che ritiene il Mezzogiorno, a causa della sua diversità, non suscettibile di essere integrato ovvero accomunato al Nord. Che sia stato preso un grosso granchio, lo dimostra il fatto che, ora, a seguito della crisi economica, che ha falcidiato, purtroppo e ovunque, persone e cose, il Nord continua, in forza del conclamato ed esistente divario con il Sud, a fruire di risorse pubbliche, assottigliatesi, però, a cagione di insistenti calamita’ naturali, che colpiscono, duramente, la penisola. In passato, è doveroso ammettere che ingenti risorse, per gli investimenti nel Sud, sono state, purtroppo, affidate a mani sbagliate, tanto è vero che la spesa pubblica è stata funzionale alle esigenze elettorali nazionali o è stata concessa ampia disponibilità di spesa alle autorità elettive, spinte dalla necessità di ottenere più consensi degli altri candidati in lizza.
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ESSERE O NON ESSERE CONSERVATORI?
1 dicembre 2014 · Nessun commento
I diritti conquistati con le lotte non si smantellano. Conservare per innovare. Il capitalismo avanzato distrugge le risorse umane e naturali.
E’ un dilemma angoscioso che si è posto anche un noto politico britannico, Winston Churchill, protagonista del secondo conflitto mondiale, convinto che tale profilo non è legato all’avanzare dell’età ma al mutamento del modo capitalistico di produrre, a cui aggiunge, però, che “un conservatore a vent’anni è un “pirla”. Avviene che si e’ tacciati di essere conservatori, allorquando si avversano coloro che impediscono al Belpaese di crescere e di modernizzarsi e allora subentra la consapevolezza di essere conservatori per il legittimo motivo di voler “conservare” i diritti del lavoro, il diritto alla sanità pubblica e all’istruzione pubblica con l’applicazione costante della Costituzione.
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MATTEO SALVINI IN CAMPO
25 novembre 2014 · Nessun commento
I talk show danno una mano al segretario leghista. Le grandi periferie, pronte a esplodere per le grandi disuguaglianze. Liberarsi dalle paure infondate.
In politica, lo scontro bipolarista abbisogna di nuovi personaggi, che devono venire dal nulla perché la platea dei suoi spettatori è reduce, in gran parte, da spettacoli televisivi, per così dire, leggeri che riescono a far sognare un mondo migliore, che sparisce appena si varca l’uscio di casa. Ora è il momento di Matteo Salvini, una carriera politica, maturata all’interno della Lega di Bossi e compagni, culminata nella sua nomina a segretario del partito. Attualmente è impegnato a risollevare le sorti della Lega, giunta, dopo alcune vicende di mala politica, al 3 per cento, per cui trascorre la sua giornata, saltando, come un ranocchio, da un’emittente televisiva ad un’altra, con quel viso da cucciolone, che prima prende le botte e, subito dopo, si “rifugia ” tra gli immigrati e l’euro, entrambi, per motivi non meglio chiariti, causa degli attuali mali italiani (sarà tutto vero?).
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IL CONFLITTO SENZA FINE TRA ISRAELE E LA PALESTINA
25 novembre 2014 · Nessun commento
L’occupazione israeliana alimenta l’antisemitismo. L’assassinio dei rabbini esaspera lo scontro con i palestinesi. Accordo difficile se il conflitto tra Israele e la Palestina da nazionale e politico diviene religioso-islamico.
Il governo israeliano versa in una profonda crisi e, in terra palestinese, Hamas, assai indebolito, non se la passa tanto bene. E’ necessario compiere una riflessione, che mette a fuoco la circostanza che i crimini quotidiani dell’occupazione israeliana alla stregua della politica sciovinista e fondamentalista del governo israeliano e dei suoi alleati, finiscono per raccogliere solo sentimenti di antisemitismo. I rabbini uccisi, alcuni giorni addietro, nella sinagoga, potrebbero concorrere a fomentare il conflitto israeliano-palestinese prettamente nazionale e politico in un conflitto religioso-islamico, che sarà sordo a qualunque accordo. E’ anche doveroso affermare che le incursioni criminali israeliane non possono essere giustificate.
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IL PATTO DEL NAZARENO A UNA SVOLTA POLITICA?
25 novembre 2014 · Nessun commento
Renzi lancia anatemi contro i sindacati. Salvini insegue Berlusconi. L’ex Cavaliere finirà tra le braccia del suo pupillo Matteo?
Sembrerebbe di si, perché il bersaglio preferito da Renzi è quello dei sindacati. Tanto è vero che non risparmia nei loro confronti toni tracotanti e tutto ciò se lo concede perché è conscio di non aver più ostacoli per organizzare un partito, all’italiana, in cui vivrebbero, forse, felici e contenti la destra, il centro e la sinistra. Il premier ha la pretesa di essere il nuovo politico, per cui dichiara che i sindacati inventano giustificazioni infondate per scioperare e se ciò è risibile non suscita risate perché ricorda, con tristezza, un vecchio linguaggio politico, utilizzato in periodi di crisi, tempo addietro non lunghi, di cui il Belpaese ha sempre cercato di non farli mancare ai cittadini.
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L’ITALIA E IL DISSESTO IDROGEOLOGICO
19 novembre 2014 · Nessun commento
L’Italia dichiara guerra al dissesto idrogeologico. Sul banco degli imputati gli amministratori e la cementificazione selvaggia. Quartieri cittadini nell’acqua per piogge troppo monsoniche.
In Italia, il dissesto idrogeologico ha mietuto, dal 1985 al 2011, quasi mille vittime, e compiendo, poi, qualche passo nei trascorsi anni sessanta, tocca registrare il disastro del Vajont e le apocalittiche alluvioni di Venezia e Firenze, ove sono stati contati più di 4 mila morti. Tutto ciò è l’aberrante sintesi di anni di incuria e di scriteriati attacchi alle caratteristiche eco- paesaggistiche. Negli ultimi decenni, la trasformazione del Belpaese si è identificata nella scellerata politica della cementificazione.
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L’ITALICUM, UNA COMMEDIA ALL’ ITALIANA?
19 novembre 2014 · Nessun commento
Le preferenze strumentalizzate assecondano il progetto del Nazareno. Un presidenzialismo di fatto bussa alle porte del Belpaese. Prossimo un galoppante autoritarismo?
In Italia, per certuni conoscere, in serata, colui che ha vinto le elezioni, equivale all’aver trovato l’elisir di lunga vita e la formula per venir fuori dalla morsa, sempre più stringente della crisi economica, che preoccupa e rende insonni le notti di moltissimi italiani e per nulla quelle del ricchissimo 10 percento. L’Italicum, così denominato, potrebbe essere il nome di un gustoso piatto gastronomico, che, secondo alcuni, potrebbe far sognare i buongustai delle leggi elettorali. E’ opportuno precisare che nessun sistema elettorale, sul pianeta Terra, è in grado di attribuire la vittoria certa perché è soltanto, grazie allo strumento della rappresentanza, che si possono ottenere le forme di governo. Resta da considerare che, per conseguire la maggioranza assoluta dei seggi, è d’obbligo far ricorso alla coalizione.
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LA CONCERTAZIONE SINDACALE SUL VIALE DEL TRAMONTO
18 novembre 2014 · Nessun commento
I sindacati scoprono lo sciopero sociale. Il Mga, acronimo di Mobilitazione generale degli avvocati, aderisce allo sciopero. Sul pianeta lavoro soffiano gli impetuosi venti della restaurazione.
Il sindacato comincia a prendere cognizione, che è tramontata, con l’arrivo di Renzi, l’epoca della concertazione, immolata sull’altare della governabilità, scambiando, purtroppo, la conservazione del posto con il suo costante e progressivo degrado. Ne discende che con l’implicita autorizzazione al lavoro gratuito si dà il la alla repressione di quello retribuito. La coalizione entra nel lessico sindacale e rivendica la necessità di demolire il meccanismo dello sfruttamento, la persecuzione fiscale del lavoro autonomo e l’economia politica, sostenitrice del lavoro gratuito, sotto forma di stage, di tirocini, di prove e di volontariato.
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LA MEGLIO GENERAZIONE?
18 novembre 2014 · Nessun commento
Costa studiare in Italia. In Germania, Norvegia e Danimarca, la laurea è gratuita. Le borse di studio, nel Belpaese, dimagriscono del 7,5 percento e i posti di dottorato subiscono un taglio del 19 percento.
Definizione che configge con la condizione di esclusione della gioventù di oggi: sintesi di un combinato politico disastroso, che dura da decenni, generando una persistente disoccupazione e precarizzazione del lavoro. Non è un caso che ai giovani, sul piano lavorativo, si sono palesati una penuria di sbocchi e un percorso legislativo svantaggioso ed emarginante, tanto è vero che non stupisce più di tanto che la disoccupazione giovanile, ora, raggiunga il picco del 44 percento, mentre i giovani tra i 15 e i 24 anni non lavorino, non studino e non seguano i corsi di formazione, raggiungendo il primato europeo del 22,15 %.
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A RISCHIO L’EDITORIA
18 novembre 2014 · Nessun commento
Nel fondo per l’editoria, non c’è una lira per la stampa. I libri portati in Tribunale per non rischiare falsi in bilancio. Nel precariato finiscono tanti giornalisti.
E’ prossima una stagione di lotta perché il silenzio non paga anzi, forse, non retribuirà gli ottocento e oltre giornalisti, che hanno perso il posto di lavoro, durante quest’anno, a cui, inevitabilmente, si aggiungono i fogli locali e le emittenti private, scomparsi come in un vorticoso gorgo. Il primo pensiero della governance è quello di avere cittadini poco informati, per cui è meglio favorire il decesso dell’editoria non profit, di quella cooperativistica e locale, e le circa 100 testate in tutto, di cui cui un terzo è trapassato a peggior vita e ciò che è rimasto si è posizionato nella zona intermedia della spossante agonia.
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Salvate…..L’Articolo 18
12 novembre 2014 · Nessun commento
Un’imboscata, il disciplinare, nei decreti delegati, materia non trattata nella legge delega. Una corsa a ostacoli, il mantenimento dell’art. 18. Stop alle mediazioni.
In Italia, per lui c’è una significativa mobilitazione da parte dei lavoratori, ma in sede politica, l’ha fatta da padrone la mediazione, purtroppo, al ribasso e al grido che “Dio salvi le teste coronate” non preoccupandosi di salvarlo alla stregua dello statunitense “soldato Ryan” . Al contrario, il prestatore d’opera di casa nostra è negletto forse per convincerlo a disconoscere, con la propria volontà, la stagione dei diritti di chi lavora, consacrati nello Statuto dei lavoratori e nell’art. 18, escogitando anche tranelli nei palazzi istituzionali, ove la produzione legislativa deve essere il manifesto, in senso assoluto, della trasparenza e della legalità senza se e senza ma.
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I MURI DELL’INSOFFERENZA
12 novembre 2014 · Nessun commento
I pezzi del Muro di Berlino, istanze di libertà. La riunificazione delle due Germanie procede con difficoltà. La nostalgia degli abitanti dell’ex Germania dell’Est alberga nei loro cuori.
Il 9 novembre del 1989 cade il muro di Berlino e coincide con l’avvento, a livello mondiale, della globalizzazione che conduce alla supremazia del mercato. Se è vero che si conquista la liberazione dai regimi oppressivi è anche vero che l’Occidente subisce l’aggressione di un capitalismo sfrenato, che sradica dalla società i valori, sostituendoli con gli egoismi, la corruzione e la violenza. A tutto ciò dà una mano il comunismo sovietico non più riformabile, per cui una rottura diviene necessaria, a motivo del fatto che i partiti comunisti si limitano a parlare solo di errori. In quegli anni, infatti, maturano rapporti di forza, che mettono in campo l’idea di un socialismo che, però,viene abiurato, tant’è che viene rifiutato dall’Occidente.
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L ‘EUROPA COLERA’ A PICCO?
12 novembre 2014 · Nessun commento
L’austerity, un fallimento per l’euro zona. Una crisi economica inarrestabile da fermare. In difficoltà, le leadership europee.
Rischia grosso perché è giunta vicino all’inquietante e metaforico “Triangolo delle Bermude” sul piano economico, non inabissandosi ma incappando, questa volta, in una situazione che indica il fallimento della politica europea fino ad oggi perseguita. In merito è cauto, addirittura, Katainen che sostiene con piglio diplomatico: “Lo stato dell’economia e dell’occupazione non sta migliorando con sofficiente rapidità”. Accade che le imprese contraggono gli investimenti, l’occupazione accusa grosse battute a vuoto e le capacità produttive languono; in buona sostanza, la crisi ha ostacolato la crescita dell’Europa. Tanto è vero che la disoccupazione strutturale cresce mentre quella del Pil diventa negativa e ciò è la conseguenza di un modello sbagliato e utilizzato da Bruxelles, in maniera cocciuta e perdente, nell’applicazione delle politiche economiche pro-cicliche, quelle recessive quando il Pil cala ed espansive quando il Pil cresce, applicando, purtroppo, il contrario di quello che andrebbe utilizzato.
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NON TUTTO È PERDUTO PER OBAMA
12 novembre 2014 · Nessun commento
La vittoria premia il populismo repubblicano. Per non paralizzare l’attività amministrativa, i vincitori dovranno tirare in ballo il compromesso. In soccorso di Obama il potere di veto e gli ordini esecutivi.
Il presidente,Barack Obama, perde perché rimane isolato nel suo partito, e, in verità, i repubblicani, suoi avversari, glielo hanno detto in tutte le salse e, in conseguenza, e’andato a farsi benedire il progetto di innalzare il salario minimo e di riformare la legge sull’immigrazione. In fondo, i repubblicani hanno sfoderato le spade per boicottare la riforma sanitaria, che, per essere abbozzata, ha dovuto attendere l’arrivo di un presidente afroamericano in un Paese, noto per la democrazia alla portata, ma non troppo, dei suoi cittadini e, infine, per boicottare la legge sul controllo delle attività del mondo finanziario.
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Il SUD, PARENTE POVERO DEL NORD
12 novembre 2014 · Nessun commento
Nel Sud, un’economia fondiaria che accumula una grande quantità di denaro senza impiegarlo in innovazione. Il processo di industrializzazione è una prerogativa dell’area Nordovest. Le poche aree industriali, nel Mezzogiorno, penalizzate dalla mancanza di infrastrutture: un retaggio duro a morire.
E’ uno dei tanti luoghi comuni di cui si serve la politica del Belpaese, patrocinando una dura e sleale campagna di denigrazione nei confronti di un Mezzogiorno, percepito come una terra di conquista e dai volti scuri, non per la pelle, ma per una legittima e diuturna arrabbiatura. L’assenza, quasi atavica, di una politica industriale, che, nel momento in cui ne è stato visto il barlume, provoca danni ambientali e, in talune circostanze, miete vittime come dazio per un posto di lavoro che significa “per i più fortunati” sottrarsi a un’agricoltura, rimasta allo stato bracciantile e senza prospettive di futuro per i giovani. Ora le nubi nere della disoccupazione continuano a persistere, con tenacia, su quelli del Sud e si identificano nelle politiche di bilancio contro la crescita e i previsti otto miliardi di tagli, ma qualcosa, però ,non va per il giusto verso perché il governo dovrebbe investire prima i suoi fondi e, semmai, dopo chiederli alla Bei.
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E’ TEMPO DI SCISSIONE NEL PD?
3 novembre 2014 · Nessun commento
Renzi tenta di dividere il sindacato? Il Pd e la minoranza separati in casa. Vicini al divorzio breve?
Forse si, perché Renzi non sembra interessato a un partito, sorretto da uno spirito unitario, da una leadership che tenga conto delle diversità interne. Tanto è vero che la sinistra del Pd è distante da Renzi, determinato a creare un suo potere personale a traino populista. Si scopre che la vittoria del premier non coincide con il successo della sinistra ma se dovesse perdere finirebbe per travolgerla. Matteo Renzi, alla fin fine, potrebbe divenire il leader di una qualsiasi formazione politica, in virtù del suo profilo carismatico, difficile da mettere in discussione nel momento in cui il suo potere si consolida.
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IL DIFFICILE CAMMINO PER IL RIFORMISMO
31 ottobre 2014 · Nessun commento
Il capitalismo a misura della società? La socialdemocrazia assertiva difende il libero mercato e i poveri. Nel neoliberismo, le imprese grazie allo Stato si guadagnano il consenso per l’egemonia economica.
In campo politico scende una nuova figura: il socialdemocratico assertivo, che confida nell’economia di mercato, ritenendola una forma eccelsa dell’attività economica, a cui i diritti civili non sono di ostacolo per l’esercizio del potere da parte di un’oligarchia, assisa nelle aule parlamentari e nei consigli di amministrazione delle imprese, che mal sopportano i limiti alle loro attività. Avviene che, a guidare i centrosinistra europei, vi siano i fautori del neoliberismo, che, secondo la socialdemocrazia assertiva, devono conciliare l’economia di mercato con la tutela degli interessi di coloro che sono la base di una piramide sociale e della presenza dei partiti operai, non mettendo la sordina al Sessantotto, distintosi come l’anno degli studenti, e concomitante con il conflitto tra capitale e lavoro, che ha promosso l’istituzionalizzazione dei diritti sociali in tutta l’Europa.
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RENZI, DAL CENTROSINISTRA A UN NUOVO PARTITO?
29 ottobre 2014 · Nessun commento
Libertà assoluta di agire per gli imprenditori. Cancellati alcuni diritti essenziali dei lavoratori. Il popolo della sinistra mostra insofferenza per le false narrazioni.
Qualcosa sta cambiando nel Paese, che si ritrova una destra aggressiva con radicamenti popolari, un’élite di governo piuttosto neo totalitaria, che di democrazia vuol sentirne parlare poco e un popolo di sinistra che non predilige le divisioni ma, soprattutto, la false narrazioni. In tali fasi, la gestione del potere e la prassi di governo sono affidate a personaggi improvvisatisi politici, la cui particolarità è quella di curare la contrapposizione del privato nei riguardi del pubblico. Non è un caso che il sistema politico che si sta delineando è quello imperniato su due partiti, con la vocazione di rimanere soli, come e’ stato detto, in questi giorni, dal presidente del consiglio Renzi. Tra i due partiti il Pd e Fi, pilotati il primo da Renzi e il secondo da Berlusconi, non esistono dissidi e, semmai ne sorgessero, sono disponibili a ricomporli in presenza di fatti contingenti.
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IL LAVORO, IN ITALIA, UN INFERNO DANTESCO
27 ottobre 2014 · Nessun commento
Renzi, noi siamo un’altra Italia rispetto alla CGIL. Alla Leopolda si riunisce un altro Pd? Renzi sfonda col suo 40% grazie a una parte dell’elettorato di centrodestra.
Una divisione, all’interno del Pd, costruita con lo spostamento verso i progetti confindustriali e con l’avversione nei confronti delle lotte sindacali. La CGIL, in principio, tentenna nel comprendere le devastanti scorrerie, portate all’interno del mercato del lavoro e nel rappresentare il precariato, le cui file si ingrossano, come i fiumi in piena, a causa della deindustrializzazione senza fine. A rivestire il ruolo di primo attore è l’art. 18, che investe e tutela i diritti dei lavoratori, tanto è vero che la permanenza, l’abolizione o l’estensione del medesimo a tutti i lavoratori, funziona come atto di prevenzione nei riguardi dei licenziamenti arbitrari e ricattatori.
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IL SINDACATO E I PARTITI POLITICI, FUNZIONALI PER IL PAESE?
27 ottobre 2014 · Nessun commento
Le politiche del lavoro precario, complici della disgregazione del pianeta delle braccia e delle menti. I sindacati messi all’angolo da una politica distratta e autoreferenziale. Col Jobs Act, piazze senza lavoratori?
La ripartizione dei compiti tra partiti e sindacati è oggetto di dibattito teorico-politico da almeno cent’anni e, concretamente, in ogni paese ed epoca, assume una fisionomia determinata. Non è un caso che la Magistratura si è impegnata per distinguere, volta a volta, nella materia degli scioperi indetti dalle centrali sindacali, quale fosse “politica” e quale “economica”. Il che è stato necessario per le rivendicazioni sociali, avanzate a partire dalla fine del “69 e vertenti sulla riforma della casa, della salute, del fisco e della scuola, per cui si è dovuto produrre un’argomentazione, atta a ricoprire i contenuti con l’etichetta di “economico” e, quindi, a legittimare l’azione sindacale, inquadrandola nel salario indiretto.
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BERLUSCONI OSSERVANTE DEL PATTO?
27 ottobre 2014 · Nessun commento
Per Renzi, l’Italicum va riscritto. Il presidente scalda i motori ai box per andare al voto. Berlusconi temporeggia.
L’ex Cav. spende parole dure sulla politica economica di Renzi ma, nel contempo, assicura la sua fedeltà al patto del Nazareno. E’ un momento delicato per il Silvio nazionale, costretto a subire condizionamenti dal suo partito, che non vuole sacrificarsi sull’altare della conservazione delle aziende del suo carismatico padrone. Non è un mistero che l’attuale inquilino di Palazzo Chigi intende vincere da solo le elezioni, fruendo del premio di maggioranza, per poi governare in solitudine. Le elezioni anticipate restano nella faretra del Pd, come frecce da utilizzare, nel caso che la situazione economica prendesse una brutta piega oppure i sondaggi indicassero un calo di popolarità.
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IL MONDO SCIENTIFICO FERMERÀ L’EBOLA?
23 ottobre 2014 · Nessun commento
I centri di accoglienza, organizzati come lager. Difficile il rapporto tra i malati di Ebola e il medico “impaurito”. I bambini perché terrorizzati minano le proprie difese immunitarie.
La pandemia di Ebola sta mutando l’avvicinamento clinico al morbo, dettando procedure di rapporto, tra medico e malato e tra paziente e ambiente, radicalmente differenti da quelle tradizionali. A differenza di altri morbi del passato come la peste, ricorrente nel Medioevo, accade che, nel caso di Ebola, la contagiosità vera o presunta del virus finisce per colpire la dignità del malato, ridotto da essere umano da curare a oggetto altamente infetto e propagatore dell’infezione, da cui è necessario prendere le distanze e osservarle.
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A BRUXELLES, ATTENTI A QUEI DUE
22 ottobre 2014 · Nessun commento
La Ue non cambia spartito politico. Il finlandese Katainen e il lettone Dombrovskis, gli angeli custodi delle misure di austerità. Non c’è più niente da fare?
Nella formazione del nuovo esecutivo europeo, il premier Renzi è riuscito ad accaparrarsi il Ministero degli esteri che serve a ben poco. Nei luoghi ove si determinano gli equilibri di potere, i paesi più importanti si sono messi di buzzo buono e, dopo un lungo e faticoso lavoro, sono riusciti a porre i propri uomini a capo dei gabinetti di Commissari di altri paesi. La Merkel ha chiesto sei capi di gabinetto, pur avendo già ottenuto quello della Presidenza, e l’Italia si è accontentata soltanto di uno: quello della Mogherini.
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IL SINDACO DI ROMA E LE NOZZE GAY
21 ottobre 2014 · Nessun commento
Roma stupita per le unioni omosessuali. Marino stimola Renzi e l’esecutivo a promuovere iniziative per i diritti civili. La Chiesa non rimanga ancorata ai pregiudizi.
Ignazio Marino, un sindaco fuori ordinanza capitolina, combatte la corruzione dilagante, le furbizie dei costruttori, inaugura gli asili nido ed è tutto proteso a far decollare Roma come metropoli contemporanea, confidando sui talenti, la tecnologia e la tolleranza. Si prodiga, inoltre, a stimolare il Pd e il suo segretario a superare una strana timidezza nell’affrontare i diritti civili, rammentando che le famiglie omosessuali, come quasi tutte le altre coppie, non si possono permettere un matrimonio all’estero, perché hanno problemi di precarietà, di lavoro, di casa e, per di più, subiscono odiose discriminazioni. Ignazio Marino, nel ruolo di primo cittadino, ha rotto gli indugi, trascrivendo sedici matrimoni omosessuali, celebrati all’estero.
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LA CRISI ECONOMICA ITALIANA SULLE SPALLE DEI MENO ABBIENTI
21 ottobre 2014 · Nessun commento
I disoccupati, oggetto del desiderio elettorale di Grillo e Renzi. Le politiche monetarie ostacolano l’abbattimento delle diseguaglianze e impediscono la redistribuzione del reddito. Renzi prova a colpire in alto, ma forti resistenze si oppongono al suo tentativo.
Otto milioni di persone sono prive di lavoro e, quindi, formano un interessante bacino elettorale e accanto a esso funge da ammortizzatore sociale la rete familiare, formata dai pensionati titolari di basse pensioni o dai lavoratori percettori di modesti salari. Il citato bacino elettorale può contare su un mercato di voti potenziali, che si aggira intorno a circa 15 milioni di votanti, che, un tempo, sostenevano la sinistra, ma che, negli ultimi decenni, hanno trovato asilo presso Forza Italia e poi, col declino di Berlusconi, la fascia elettorale di coloro che non lavorano è diventata oggetto di attenzioni da parte degli altri partiti. L’idea renziana di rappresentare i sindacati , la sinistra e i lavoratori a tempo indeterminato, come i responsabili della diffusa precarietà del lavoro, e’ stato un gioco da ragazzi, e affermare che i giovani non trovano lavoro per colpa dell’art. 18, risuona come un’offesa all’intelligenza degli italiani.
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GIÙ LE MANI DALLE CITTÀ
21 ottobre 2014 · Nessun commento
Le speculazioni devastano il territorio urbano del BelPaese. Lo sviluppo edilizio selvaggio mette in ginocchio il territorio extraurbano. Non bisogna smarrire l’idea della città.
Il regista, Francesco Rosi, nel 1963, realizza l’opera cinematografica “Le mani sulla città”: una grande testimonianza di impegno civile, di denuncia della corruzione e dello scempio edilizio, che si inizia a consumare nell’Italia degli anni “60 fino ai giorni nostri senza concedersi pause. A rompere il perverso equilibrio, instauratosi, nel tempo, tra la corruttela e le dilaganti colate di cemento armato ci pensa il clima. Tanto è’ vero che gli episodi climatici estremi dimostrano che le città non si sottraggono al sistema climatico generale e al suo crescente ma apparente disordine.
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HO VISTO UN RE CHE SCENDEVA DAL QUIRINALE
21 ottobre 2014 · Nessun commento
Re Giorgio è stanco ma non molla. Ha fermato la TROIKA, intenzionata a mettere ai ferri del rigore il BelPaese. Il lungo applauso tributato a Giorgio Napolitano, in Parlamento, per riconoscergli la sua grande tempra di politico.
Un Savoia sarebbe una vestigia ingombrante, appartenente a un passato tutto da dimenticare, per cui è giunta l’ora per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, di farsi da parte non solo per la sua veneranda età ma perché è il tempo di passare il testimone a un successore di pari dignità. Secondo voci diffusesi, re Giorgio mediterebbe di traslocare, dal Quirinale, al termine del discorso di fine anno, anche se si parla di un rinvio di qualche settimana, datando la sua uscita nel mese di gennaio 2015. E’, comunque, vero che
Napolitano è stato un abile tessitore perché ha saputo con maestria politica trarre, dagli impacci e dalle insidie della Troika, un’Italia squinternata con il M5S, goliardico, protestatario e con caratteristiche molto vicine alle curve, popolate di tifosi dal “vinceremo” a ogni costo; poi, con la minoranza del Pd in balia del duo del Nazareno, e, infine, con una sinistra sociale che non impensierisce più di tanto una coppia, che, in spregiudicatezza, non teme rivali.
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GENOVA SOMMERSA DALLA “MAREA” DI CEMENTO: UN MALE ITALIANO
14 ottobre 2014 · Nessun commento
La lobby dei proprietari immobiliari, pronta per la cementificazione. Le opere pubbliche affidate alla finanza, responsabile della crisi. Affari e politica. non del tutto estranei al dissesto idrogeologico, con ricadute economiche sulla collettività.
E’ notorio che l’Italia sprofondi, da tempo, nell’acqua interessando più di qualche regione, che, in un baleno, viene letteralmente e paurosamente inondata dalle piogge, che precipitano con violenza da sistemi montuosi di altezza non rilevante, aumentando, in maniera sostenuta, la velocità di scorrimento a causa di una canalizzazione, costituita da insediamenti urbani, edificati in prossimità di corsi d’acqua oppure sul letto asciutto di torrenti, trasformati in strade a beneficio di costruzioni, quasi sempre in odore di abusivismo, condonato, negli ultimi vent’anni, da un signore che pensa di poter fare a meno delle industrie, ritenendo il mattone, un salvavita per un’economia che inizia a scricchiolare.
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IN ITALIA, LA DI….SFIDA DEL PRESIDENZIALISMO
14 ottobre 2014 · Nessun commento
Tendenze presidenziali si fanno largo tra l’incerta politica. Democratizzare il ruolo presidenziale per evitare eccessi autoritari. Diffidare del “che pensi mi”, battuta da avanspettacolo.
Ogni sette anni, è salito al Quirinale un Presidente della Repubblica, che ha lasciato la sua impronta politica e non poteva essere diversamente, configurando la rappresentazione di un’articolata sintesi politica. E’ accaduto che tali personalità hanno precorso o condiviso la conflittualità politica esistente nel Paese, tanto è vero che un sornione neo-presidenzialismo di fatto si intromette nel corpo costituzionale, ove è presente un dualismo di poteri, anche se ancorato alla centralità del Parlamento, come strumento della ricomposizione del dualismo stesso.
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L’ART.18, IL PULCINO NERO DEL MONDO DEL LAVORO
14 ottobre 2014 · Nessun commento
Ridimensionato dalla Fornero. Ora sub iudicio di un Renzi, capofila degli accaniti avversari dell’art. 18. Una crisi politica più che economica per contrapporsi al pensiero critico.
Lo è divenuto tale per una crisi politica del nostro tempo, tanto è vero che l’idea di abolirlo non rappresenta un’innovazione per il mondo del lavoro ma un arretramento su posizioni, in cui le relazioni industriali erano allora disciplinate solo dai rapporti di forza. E’ necessario precisare che l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori non impedisce la libertà di licenziare bensì si tratta di una norma che annulla il licenziamento senza giusta causa, reintegrando il lavoratore e sbarrando così la strada ai forti e ai furbi, sempre pronti a violare le regole.
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NELL’UNIONE EUROPEA, RIGORISTI PER VOCAZIONE?
14 ottobre 2014 · Nessun commento
Il welfare per i ricchi, un’invenzione americana. L’Europa non riesce a dimenticare la guerra dei Cent’anni e i grandi conflitti scoppiati. L’Ue, incapace di mediare, si rifugia nell’autoritarismo.
Conclusa la riunione dei governatori della Bce, nel palazzo reale di Napoli, le Borse sono crollate mentre, a Bruxelles, il francese Pierre Moscovic, aspirante alla carica di commissario agli affari economici, alzando il tono della voce, afferma la sua volontà di far rispettare le regole per il periodo del suo mandato, ritenendo efficaci quelle relative all’austerità. I banchieri europei, ossessionati dal rigore economico, hanno, ancora una volta, battuto l’Europa, ricacciandola nella depressione economica.
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IN ITALIA, AVANTI TUTTA CON IL WEB?
7 ottobre 2014 · Nessun commento
E’ vera democrazia, il voto online? Una vita difficile, per i dissidenti, nei partiti padronali. Beppe Grillo tornerà, prossimamente, a incavolarsi.
Un vecchio pallino di Grillo, che ha sottratto parecchi voti agli avversari, agitando la bandiera “del fuori tutti i politici dai palazzi delle Istituzioni”, con la velleitaria pretesa di sostituirli con le massaie alle prese con i fornelli e con altre categorie di lavoratori, impegnati in piazza a protestare per i diritti che svaniscono e che, secondo il leader pentastellato, dovrebbero trovare la soluzione con un click sul computer.
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LA DITTA R&B FUORI DALLA CRISI?
6 ottobre 2014 · Nessun commento
Il patto del Nazareno: una versione italica dell’Araba fenice? Al centro del dibattito tra i due leader le proprie convenienze. Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, uniti da un’indecifrabile alleanza.
Un gioioso accordo, che sa di straordinarietà perché entrambi appartengono anzi guidano due partiti, che, sulla carta della geografia politica, dovrebbero essere indicati come acerrimi nemici, ma sono, incredibilmente, tutt’altra cosa, in virtù del fatto che la formazione politica di Fi ha tutta l’aria e l’organizzazione del partito azienda mentre per il Pd, dietro le quinte, un tessitore abilissimo che, con le buone o le cattive, lo ingabbia nella tela di un insidioso ragno.
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NELLA POLITICA ITALIANA RITORNA LA BIGA DELLA MISTIFICAZIONE
6 ottobre 2014 · Nessun commento
Nel paese di Pinocchio, alle bugie non ci sono limiti. La riforma costituzionale e il nuovo Presidente della Repubblica, solo espressioni di una politica non menzognera. La “balena bianca” e le sue promesse tengono ancora banco.
Un mezzo di trasporto dell’epoca, ora, metaforicamente, guidato da Matteo Renzi nei panni dell’auriga e con l’attempato signore d’Arcore, ospite della biga nonostante sia stato “sbalzato” a terra dal provvedimento di decadenza dal suo status di senatore e, in conseguenza, allontanato da Palazzo Madama. La politica e la meteorologia hanno alcuni tratti in comune, come ad esempio le previsioni che, talune volte, sono menzognere alla stregua della politica, quella fondata sulla democrazia populista, in cui la dottrina delle masse e’ imperniata sul mentire, il promettere e il mistificare.
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IN ITALIA, IL NUOVO E’ IL “GRAN” VECCHIO RICICLATO
2 ottobre 2014 · Nessun commento
La politica separata dal Paese reale. La sovranità appartiene al privato, autore delle scelte del governo. Un Paese vessato dall’alto mentre dal basso nessuna reazione.
Di nuovo non c’è granché e la notte della politica è stata la compagna storica del Belpaese, il cui esordio è coinciso con l’avvento del fascismo, caratterizzato dalla sopraffazione e dalla guerra catastrofica, che non possono essere considerate un accidente qualsiasi o una svista perdonabile. In quella notte buia, purtroppo, il potere è caduto nelle mani di un gruppo, troppo obbediente, ma capace di manovrare una massa ignara ed esultante. La notte per gli italiani è fatta non solo per amare, perché una parte si dedica a tessere trame, a curare le affiliazioni alle logge massoniche e ai connubi tra il cosiddetto Palazzo e le organizzazioni del malaffare.
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E’ QUESTA LA SOCIETÀ VAGHEGGIATA?
2 ottobre 2014 · Nessun commento
Il welfare messo a dieta. Ai confini della realtà , il fisco fondato sulla progressività e la redistribuzione del reddito. Il bene comune e l’interesse collettivo nient’altro che optional.
Dopo circa trent’anni, la dichiarazione che “a troppe persone è stato fatto credere che se si è assillati da un problema è il governo a risolverlo”, è ormai fuori moda perché l’individuo ha imboccato la via della desocializzazione, sentendosi possessore di tanti attributi generati dall’autonomia, intesa in senso assoluto. Il che spiega la presenza nella società di un diffuso cinismo e diffidenza. Tanto è vero che il rapporto dell’Istat sul Benessere equo e sostenibile certifica un forte aumento delle disuguaglianze tra classi, generi e territori dall’inizio della crisi economica e una cronica e insistente sfiducia nei confronti dei concittadini, delle Istituzioni e, innanzitutto, dei partiti, del Parlamento, delle amministrazioni locali e, per finire, del sistema giudiziario.
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DOPO LA FLESSIBILITÀ, NON RESTA CHE LA RECESSIONE
30 settembre 2014 · Nessun commento
La flessibilità affidata alle parole e non agli accordi scritti. I fondi strutturali: gli unici e possibili investimenti pubblici. La grave recessione consente di uscire dall’austerità e di sforare il Patto di Stabilità.
Il presidente della Commissione europea, Juncker, nel suo discorso di insediamento, ammonisce i leader europei a resistere alle tentazioni di critica rispetto alle decisioni prese assieme a Bruxelles. La reprimenda è rivolta, presumibilmente, al premier Matteo Renzi che, con eccessivo ottimismo e sulla scia di un signore dispensatore, a suo dire, di un milione di posti di lavoro immaginari, annuncia la fine dell’austerità.
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L’ITALIA, MAGLIA NERA DEL GIRONE INFERNALE DANTESCO?
30 settembre 2014 · Nessun commento
L’Italia insegue le riforme strutturali, stimate dall’Ue come la medicina miracolosa. La flessibilità sale sugli altari e nella polvere finiscono milioni di lavoratori. L’art. 18, forse, l’amuleto per qualcuno.
Forse si, perché il divin poeta l’avrebbe collocata d’ufficio, scoprendone le buone ragioni. L’Italia, diciamocelo, è l’unico paese che non cresce tra quelli del G7 ed è bloccato dalla recessione e dalla deflazione, e non si fa mancare il crollo della domanda interna, causato dal blocco dei salari, e la quota internazionale dell’export che si riduce progressivamente. Solo la Germania e l’area di riferimento se la passano meglio, ma è anche vero che il cascare nella spirale della depressione di alcuni paesi ha finito per coinvolgerne altri.
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RE GIORGIO NON LASCIA IL QUIRINALE E IL PREMIER RENZI
30 settembre 2014 · Nessun commento
Napolitano contro l’art.18. Renzi perde l’aplomb. L’attacco del Corsera allunga la vita presidenziale.
Tanto è vero che Giorgio Napolitano scende in campo per affermare che l’art. 18 e lo Statuto dei lavoratori devono andare in pensione e che l’Italia e l’Ue possono uscire dalla crisi solo con politiche nuove e coraggiose per la crescita e l’occupazione. E’ un pronunciamento a sostegno di Matteo Renzi che riposa sulla teoria, secondo la quale il solo saccheggio dei diritti è in grado di risollevare i destini dell’economia e creare posti di lavoro, a cui è seguita una levata di scudi contro i sindacati e il gruppo avverso targato Pd.
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ADDIO ALL’AUSTERITÀ, QUANDO?
24 settembre 2014 · Nessun commento
Il capitale ha mandato la classe operaia all’inferno. Un capolavoro con effetti negativi per il capitale e per il perseguimento degli obiettivi a favore del suo stesso interesse. Sul globo ovunque miscele esplosive, a causa della crescita delle diseguaglianze.
L’interrogativo riapre la discussione sul destino dell’euro: una moneta che sostiene la crescita ma che è vulnerabile nel confronto con la crisi. Accade che, nell”Unione europea, non c’è una forza politica che sia in grado di opporsi alla politica teutonica di austerità, imposta tout court al Paese, designato dalla cosiddetta Troika. La sinistra, purtroppo, si trova impreparata su questa grande questione, mentre i movimenti di destra e di estrema destra traggono benefici elettorali dagli effetti dell’austerità in virtù, forse, della sindrome di Stoccolma.
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“STANNO TUTTI BENE ” GLI AUTORI DELLA CRISI
23 settembre 2014 · Nessun commento
raghi sostiene che si ceda la sovranità all’Ue per le riforme strutturali. Le politiche monetarie alimentano la finanziarizzazione e la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochissimi. Si vuol curare la crisi economica con i germi che l’hanno causata.
La morsa creditizia che affligge l’Europa colpendo, soprattutto, le famiglie e le piccole imprese è uno dei problemi con i quali il vecchio Continente si confronta in questo delicato momento. Le cause sono ormai note forse anche ai più sprovveduti ma le istituzioni politiche continuano a rifornire le grandi banche centrali con cospicue risorse monetarie per attenuare la crisi. Draghi, poi, per far fronte ai problemi strutturali e alla deflazione intende dare l’accesso al credito con tassi di interesse quasi irrilevanti e se le imprese lo rifiutano è perché non pronosticano un rilancio della domanda di beni e servizi e così non si crea occupazione.
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RE SILVIO SEMPRE A GALLA
22 settembre 2014 · Nessun commento
Nessuna intenzione di lasciare la sua creatura: Forza Italia. Le grandi manovre annunciate dallo smantellamento dell’art.18 e dello “Statuto dei lavoratori”. La legge elettorale Italicum funzionale a Renzi per andare alle urne come partito unico del centrosinistra.
Dopo la storica sentenza, telefona ai suoi, compreso il quasi già Bruto, Angelino Alfano, il che sta a significare che non ha alcuna intenzione di passare la mano perché sa che la sua candidatura potrebbe rendergli una beffa. Tanto e’ vero che medita di chiedere una legge, che gli permetta di accorciare i termini dell’interdizione, ostacolante la sua candidatura. Berlusconi, al di la’ del tradimento del suo delfino e dell’inquieto Raffaele Fitto, è politicamente di nuovo in un vicolo cieco, da cui spera di uscire e, addirittura, di chiedere, a chiare lettere, a Renzi l’ingresso nel governo.
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NON È SEMPRE VERDE, L’ERBA DEL VICINO
19 settembre 2014 · Nessun commento
Francesco Crispi, tu vu fa il germanico. Crispi fallisce ma il fascismo lo riabilita per le sue forzature antidemocratiche. Una storia difficile quella italiana con i fantasmi del passato che gli stanno addosso.
Piace pur se non è del tutto verde e non sfuggono ai più le rappresentazioni idilliache della storia inglese, tedesca, francese e americana, di cui si compiace parte dei politici, ma che gli studiosi seri rifiutano. Nonostante ciò, in Italia, qualche politico si prefigge l’ambizioso fine di ridisegnare la forma di governo e di cancellare con un colpo di spugna tutti i difetti del Bel paese. Chi tra i primi si è cimentato è stato Francesco Crispi, che, negli anni ‘80 del diciannovesimo secolo, prende una cotta per Bismarck , assumendolo a modello per le sue politiche, tanto e’ vero che conduce una campagna nazionalistica e colonialista, proponendosi l’introduzione del cancellierato, mettendo, però, in disparte la sua ambizione di promuovere le riforme sociali.
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DOVE ANDRANNO A FINIRE….LE LARGHE INTESE?
17 settembre 2014 · Nessun commento
Il governo Letta cade per la sua linea moderata. Un’Italia manovriera in campo europeo e meno provincia di un inquietante impero fantasma. Il PD cambi rotta per aprirsi alle realtà, esistenti nella società italiana per costruire valide alternative.
Tale governo si forma poco tempo dopo che la Cassazione infligge una sentenza definitiva di condanna nei confronti di Berlusconi e i ministri del Pdl di allora, che avevano giurato fedeltà alla Costituzione, avversano la sentenza nonostante sia un atto di un potere costituzionale dello Stato. Gli assertori delle larghe intese non tengono in debito conto che la crisi italiana non è solo economica ma anche morale, e diciamocela tutta che i cittadini nutrono una grande sfiducia nei riguardi delle capacità e dell’onestà non solo dei gruppi dirigenti ma soprattutto dei partiti superstiti ideologici e anche di quelli aziendali o carismatici.
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BOMBARDATA DAI TAGLI LA SCUOLA ITALIANA
16 settembre 2014 · Nessun commento
L’Italia, maglia nera del tour dell’istruzione. Forse non è un caso che la sana e robusta costituzione tedesca sia determinata dal 25 per cento investito nella conoscenza. Con i tagli a pioggia, la classe docente rischia di divenire un’armata brancaleone.
Una sorta di metaforica similitudine con la striscia di Gaza e’ ravvisabile con quel che accade, in Italia, all’istruzione, tanto e’ vero che è il primo tra i paesi OCSE a fregiarsi, per il 2014, del primato negativo per la crescita della dispersione scolastica, per il modesto tasso di laureati e per i docenti meno pagati. E’ impietoso il rapporto dell’Ocse, riferentesi all’anno 2014, ove si dimostra che la crescita delle disuguaglianze è la conseguenza dei tagli alla spesa pubblica per l’istruzione, operati dal governo berlusconiano tra il 2008 e il 2012: una tendenza che prende il via fin dal 2000.
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CON LE RIFORME STRUTTURALI DELL’UE SVANISCE LA DEMOCRAZIA
16 settembre 2014 · Nessun commento
Il semestre europeo, una diga per la debordante Ue. Le riforme strutturali enigmatiche, incomprensibili e arbitrarie. Le grandi ricchezze possono lasciare qualche soldino per la ripresa del Paese.
L’idea fissa del dibattito europeo è quella di concedere agli Stati incentivi finanziari in cambio di riforme strutturali: una proposta avente lo scopo della depoliticizzazione del dibattito pubblico europeo e nazionale. Non è un mistero per nessuno che tali riforme strutturali siano agitate come bandiere al vento per evidenziarle come necessarie per i Paesi che intendano tornare a crescere. Le testate giornalistiche, non tutte, insistono sulle riforme strutturali che svolgono una funzione distributiva delle risorse all’interno della società e del mercato del lavoro, determinando in quale misura il prodotto nazionale sia suddiviso fra salari e profitti ovvero fra lavoratori e datori di lavoro.
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CENTROSINISTRA, BATTI UN COLPO
16 settembre 2014 · Nessun commento
Scrollarsi di dosso la tentazione neoliberista. Incontrarsi senza la smania di contarsi. Correggere, senza ribaltare del tutto, il modello Renzi.
Nell’Italia ridisegnata dalla riforma istituzionale ed elettorale, vien la voglia di dire subito che l’unica Camera superstite conta nulla rispetto al governo e il partito di maggioranza, molto relativa, incassa un buon numero di seggi e gli eletti dal Capo decidono il Presidente della Repubblica e la Corte Costituzionale con buona pace dei mercati e della finanza.
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SALVINI E LA LEGA RIUSCIRANNO COL CARROCCIO A VALICARE I CONFINI DELLA PADANIA?
16 settembre 2014 · Nessun commento
Matteo Salvini rianima la Lega, dopo l’inciampo di Bossi. Il successore di Maroni si butta tutto a destra. Casa Pound e Forza Nuova sul Carroccio?
Sotto la guida di Matteo Salvini, la Lega ha cominciato a recuperare un po’ del suo elettorato, dispersosi tra le nebbie padane, grazie alla svolta da lui impressa e consistita nel recupero di tutti i temi e i tratti tipici dell’estrema destra: il rifiuto della società multirazziale e la difesa della cristianità messa in pericolo dall’invasione extracomunitaria.
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LA SCUOLA ITALIANA NEL PRECARIATO “A TUTTA BIRRA”
11 settembre 2014 · Nessun commento
La scuola italiana come la piramide egizia, in cui i docenti sono trattati alla stregua quasi degli schiavi. Il salario quando il grasso cola. Il marchese Del Grillo, rivolgendosi a una classe sociale, oggetto del suo dispregio, affermò che costoro non contavano…..nulla.
Ora i docenti, come colf a ore, metteranno a disposizione di una apposita banca quelle ore impiegate nel supplire i colleghi malati, senza ricevere alcuna retribuzione e potranno essere recuperate se non quando le scuole saranno chiuse. Accade che le ore da fare capitano al docente, tra capo e collo ovvero senza preavviso, ,quando occorre sostituire un collega assente per malattia. Queste ore in più non pagate non potranno essere scalate dalle ore settimanali. La logica un tantino perversa é quella che sottintende l’idea che il docente dopo le ore di lavoro, regolarmente retribuite , deve mettere a disposizione delle ore per le supplenze in maniera gratuita, svolgendo, in virtù del fatto che non ha niente da fare, una sorta di volontariato.
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LA QUESTIONE MERIDIONALE FINISCE IN LIBRERIA
9 settembre 2014 · Nessun commento
Un Sud che parli di se stesso senza remore. Un contributo letterario da parte del Nord è necessario e fisiologico. Le energie intellettuali del Sud vanno impiegate per la rinascita del territorio.
Tanti libri, purtroppo, scritti da non meridionali, che non hanno frequentato le nostre contrade, però hanno ascoltato e raccontato la mafia o gli sprechi, facendo credere che al Sud ci sia soltanto questo e il loro vittimismo viscerale. Tanto è vero che costoro decretano il successo di coloro che li discreditano mentre se ti azzardi di raccontare quello che veramente siamo, accade che il libro dell’autore autoctono ha un solo destino: la nicchia in uno degli scaffali di una libreria del profondo Sud. La colpa, in fondo, è dei lettori meridionali che non si accorgono che il Sud raccontato male, alla fine, per uno strano gioco del destino, viene governato male.
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FUORI LA TROIKA, DENTRO UNA TASK FORCE TEDESCA
9 settembre 2014 · Nessun commento
Consulenti tedeschi piombano al ministero dello sviluppo economico italiano per rilanciare l’industria. La cura: smettere di creare tante piccole imprese. La formula vincente è quella di ritornare alla storica industria italica sempre che i tedeschi e i bocconiani siano d’accordo.
I tedeschi, ormai, li abbiamo in casa e quando entrano nel territorio italiano dimenticano il passo dell’oca e si dedicano a visitare musei, gallerie e siti archeologici. Tanto è vero che per loro non sussistono problemi economici, perché, dopo la fine del conflitto mondiale mentre gli italiani “imbracciano” il mandolino, i tedeschi, dal canto loro, con molta napoletaneità, si scrollano di dosso i gravissimi danni che hanno provocato all’Italia senza risarcirli.